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to have been no stranger to the halls of Argenk, when he described one of the fountains of Merlin:—
Era una delle fonti di Merlino
Delle quattro di Francia da lui fatte;
D'intorno cinta di bel marmo fino,
Lucido, e terso, e bianco piû che latte.
Quivi d' intaglio con lavor divino
Avea Merlino immagini ritratte.
Direste che spiravano, e se prive
Non fossero ai voce, ch' eran vive.
Quivi una Bestia uscir della foresta
Parea di crudel vista, odiosa, e brutta,
Che avea le orecchie d'asino, e la testa
Di lupo, e i denti, e per gran fame asciutta;
Branche avea di leon; l'altro, che resta,
Tutto era volpe.
Page 212.—holding his right hand motionless on his heart.
Sandys observes, that the application of the right hand to the heart is the customary mode of eastern salutation; but the perseverance of the votaries of Eblis in this attitude, was intended to express their devotion to him both heart and hand.
Page 213.—In my life-time, I filled, &c.
This recital agrees perfectly with those in the Koran, and other Arabian legends.