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Guido Cavalcanti
SONETTO IV
Cy IO priego questa donna, che pietate
il Non sia nemica del suo cor gentile ; Tu di' eh' io sono sconoscente e vile, E disperato e pien di vanitate.
Onde ti vien sì nova crudeltate ? Già rassomigli a chi ti vede umile, Saggia, e adorna, ed accorta, e sottile, E fatta a modo di soavitate.
L' anima mia dolente e paurosa
Piange nei sospiri, che nel cor trova, Sì che bagnati di pianto escon fore :
Allor mi par, che ne la mente piova Una figura di donna pensosa, Che vegna per veder morir lo core.
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