Page:Sonnets and Ballate of Guido Cavalcanti.djvu/44

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Guido Cavalcanti

SONETTO Vili

T^ERCHÈ non furo a me gli occhi miei spenti, i tolti sì, che de la lor veduta

Non fusse ne la mente mia venuta A dire : Ascolta se nel cor mi senti ?

Una paura di nuovi tormenti M' apparve allor sì crudele ed acuta, Che V anima chiamò : Donna, or ci aiuta, Che gli occhi, ed io non rimagniam dolenti.

Tu gli hai lasciati sì, che venne Amore A pianger sovra lor pietosamente Tanto, che s' ode una profonda boce,

La qual dà suon : Chi grave pena sente Guardi costui, e vederà 7 suo core Che Morte 7 porta in man tagliato in croce.

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