Quel cor c' alfin consente
A tuo lusingi e a tuo van dilecti
Prochaccia all' alma dolorosi guai.
Ben lo sa chi lo sente.
Come spesso promecti
Altrui la pace e 'l ben, che tu non ai
Ne debbi aver gia mai.
Dunche a men gratia chi piu qua soggiorna;
Che chi men vive piu lieve al ciel torna.
("Poems," cix, 32.)
XXIV
See p. 154
Chondocto da molt' anni all' ultim' ore,
Tardi conosco, o mondo, i tuo dilecti.
La pace, che non ai, altrui promecti
Et quel riposo c'anzi al nascer muore.
La vergognia e 'l timore
Degli anni, c'or prescrive
II ciel, non mi rinnuova
Che 'l vecchio e dolce errore,
Nel qual chi troppo vive
L'anima ancide e nulla al corpo giova.
Il dico e so per pruova
Di me, che 'n ciel quel solo a miglior sorte
Ch'ebbe al suo parto piu pressa la morte.
("Poems," cix, 34.)
XXV
See pp. 158 and 159
Giunto e gia 'l corso della vita mia
Con tempestoso mar per fragil barca
Al comun porto, ov' a render si varca
Conto e ragion d'ogni opra trista e pia.