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APPENDIX A
Petrarch cxl.
Amor che nel pensier mio vive et regna,
Et’l suo seggio maggior nel mio cor tene
Talor armato ne la fronte vene :
Ivi si loca et ivi pon sua insegna.
Quella ch’amare et sofferir ne’nsegna,
E vol che’l gran desio, l’accesa spene,
Ragion, vergogna et reverenza affrene,
Di nostro ardir fra sé stessa si sdegna
Onde Amor paventoso fugge al core,
Lasciando ogni sua impresa, et piange et trema :
Ivi s’asconde et non appar pit fore.
Che poss’io far, temendo il mio Signore.
Se non star seco infin a lora estrema ?
Ché bel fin fa chi ben amando more.
Et’l suo seggio maggior nel mio cor tene
Talor armato ne la fronte vene :
Ivi si loca et ivi pon sua insegna.
Quella ch’amare et sofferir ne’nsegna,
E vol che’l gran desio, l’accesa spene,
Ragion, vergogna et reverenza affrene,
Di nostro ardir fra sé stessa si sdegna
Onde Amor paventoso fugge al core,
Lasciando ogni sua impresa, et piange et trema :
Ivi s’asconde et non appar pit fore.
Che poss’io far, temendo il mio Signore.
Se non star seco infin a lora estrema ?
Ché bel fin fa chi ben amando more.
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